Descrizione prodotto
Le poesie e i racconti di questa raccolta, insieme ad immagini, fotografie, lettere, biglietti, appunti, pagine di diario, vengono da un’altra epoca, quasi da un altro mondo. Il breve biennio 1976-77 (fra la festa del Parco Lambro a Milano e il convegno contro la repressione di Bologna) ha visto l’emergere in Italia di un movimento giovanile estremamente radicale, ma anche profondamente innovativo rispetto allo scenario ideologico e politico post ’68. Ragazze e ragazzi sognatori, ribelli, irrequieti, animati da uno spirito libertario si trovavano con gioia sfrontata a “non avere padri”, credevano che il mondo fosse loro (dall’Europa all’India, da New York alla Turchia, dal Marocco all’estremo oriente) e volevano “rimettere tutto in discussione”. Si sa come è andata a finire: la diffusione dell’eroina, la repressione poliziesca e il terrorismo marx-leninista delle BR e dei loro emuli (ugualmente ottusi e feroci) hanno segnato la fine di quella rivolta, e non ce n’è più stata un’altra simile. Così tanti di quei giovani hanno scelto di occuparsi di cultura e comunicazione, e di rifugiarsi nel privato, nelle case in cui spesso provavano a mettere in pratica quella utopia che li aveva affascinati e fatti muovere per le strade. Le poesie di questo libro nascono da questo scenario e sono state scritte prevalentemente fra la fine degli anni ’70 e i primi ’80, qualcuna un po’ più in là nel tempo. I racconti, invece, hanno avuto una elaborazione più lunga e tormentata: in principio dovevano narrare in dodici capitoli, a più voci (quasi un romanzo), la storia di un ragazzo e di una ragazza del ’77 bolognese che, dopo essersi lasciati, prendevano, ciascuno da seacute;, altre strade. Poi, limati, riscritti, in parte cestinati, si sono ridotti a questi otto, tre dei quali si distinguono dagli altri.
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